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Le orecchie rosse sono un problema piuttosto comune che può avere svariate cause. Scopriamo le più importanti e cosa fare per rimediare.
Avere le orecchie rosse è un problema che può verificarsi a qualsiasi età e per motivi diversi. Riconoscerne la causa è quindi il primo modo per accertarsi di trovare dei rimedi in grado di funzionare in poco tempo e di risolvere il problema delle orecchie calde. Cerchiamo quindi di capire perché si presentano le orecchie bollenti e come agire per porvi rimedio il prima possibile.
Calore alle orecchie: cause e rimedi
In genere le orecchie gonfie e rosse sono legate a problemi di vario tipo tra cui i più comuni sono il passaggio da ambienti caldi a freddi (e viceversa), problemi ormonali, consumo di alcolici e cibi ricchi di spezie e l’assunzione di svariati farmaci.
Le orecchie rosse e calde nei bambini possono dipendere invece da malattie come la parotite o essere un campanello d’allarme dell’otite. Quando si presentano è quindi importante segnalare la coa al pediatra in modo da risalire alle origini.
Quanto ai rimedi, è importante prima di tutto evitare di esporsi a sbalzi di temperatura e di toccare le orecchie di continuo. Si possono poi effettuare impacchi di ghiaccio o assumere degli antinfiammatori. Cosa che ovviamente vale solo per gli adulti e in assenza di altri sintomi come la febbre. Sintomi per i quali sarebbe sempre meglio chiedere un consulto medico.
Quando le orecchie rosse nascondono una patologia rara
Non tutti lo sanno ma le orecchie rosse sono anche il sintomo di una malattia considerata rata.
Viene chiamata sindrome dell’orecchio rosso ed il nome scientifico è eritromelalgia auricolare.
Un disturbo che viene provocato dalla vasodilatazione delle arterie presenti nelle orecchie e i cui sintomi sono bruciore doloroso, calore al tatto e arrossamento.
In genere la condizione può durare da qualche minuto a poche ore e presentarsi per svariati motivi.
Le cause sono ancora sconosciute anche se in alcuni casi può essere un effetto secondario di altre patologie come l’artrite reumatoide, l’ipertensione venosa o il diabete mellito. Anche in questo caso, ovviamente, è necessario l’intervento del medico per fare le giuste differenziazioni e per comprendere se e come curare il disturbo.
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